ASSURDO ATTACCO ALLA LEGGE MANCINO

EDITORIALE del quotidiano Avvenire di sabato 4 agosto

ANTIDOTO NECESSARIO

La cosiddetta Legge Mancino in realtà… era un decreto legge. Nacque, prima di essere convertito in legge dal Parlamento, per iniziativa di Nicola Mancino, ministro dell’Interno nei governi guidati da Giuliano Amato e da Carlo Azeglio Ciampi. Era il 1993, non un secolo fa, ed evidentemente c’erano i presupposti di necessità e urgenza richiesti per ogni decreto legge. E il ministro era un uomo della Democrazia Cristiana, non certo un «globalista» ideologico e/o affarista, malato di «razzismo anti-italiano», come il ministro Lorenzo Fontana ha definito ieri coloro che difendono la legge, proponendo l’abrogazione della stessa.

Eppure nel ’93 – ripetiamo, non un secolo fa – era necessario e urgente intervenire a fronte di un rigurgito antisemita che investì in particolare Roma, con svastiche e scritte contro gli ebrei lasciate di notte sui muri di diversi quartieri. Provocazioni in seguito alle quali, il 5 novembre del 1992, un gruppo di esponenti della Comunità ebraica assalì la sede del ‘Movimento politico occidentale’, di estrema destra. Alla fine si contarono due feriti e diversi danni materiali. Poteva andare peggio, ma fu uno di quei pomeriggi che non si dimenticano, un campanello d’allarme. Il Mpo venne sciolto proprio in seguito al varo del decreto Mancino. Era il periodo degli striscioni apertamente nazisti esposti da molti gruppi ultras negli stadi di calcio, con simboli, bandiere e tutto l’armamentario ideologico della galassia ‘nera’. Un fenomeno che sarebbe proseguito anche negli anni successivi all’introduzione della normativa, ma in misura via via più ristretta.

Sostenere che oggi quella legge non serva più, perché divenuta «una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano» – come ha scritto il ministro Fontana – significa anche affermare che oggi in Italia il pericolo di discriminazione razziale, etnica, nazionale e religiosa è inferiore rispetto a 25 anni fa. Però, se anche esistesse il «circuito mainstream» che Fontana accusa di «orientare le opinioni» utilizzando «l’arma ideologica del razzismo», è davvero difficile non vedere come i cambiamenti intervenuti nel frattempo nella nostra società abbiano accresciuto, e non diminuito, quel pericolo. Non foss’altro che per l’aumento dei flussi migratori e per la presenza di altre fedi religiose diverse da quella cattolica, che tanti in questi anni hanno indicato e continuano a indicare come un pericolo per il cittadino comune. Tra costoro non mancano gli esponenti del partito di cui il ministro è vicesegretario federale, la Lega, alcuni dei quali sono infatti incappati in grane giudiziarie a causa della legge Mancino. Del resto, nel 2014 proprio il Carroccio raccolse le firme (fallendo l’obiettivo) per un referendum abrogativo della stessa normativa.

Conforta, perciò, che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio e l’altro vicepremier, ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, abbiano escluso che l’abrogazione rientri nell’agenda del governo in carica. Ma, a maggior ragione, colpisce che un ministro della Repubblica abbia pensato di lanciare una proposta così ‘pesante’ tramite Facebook. E soprattutto che lo abbia fatto il ministro per la Famiglia e le Disabilità, visto che di crimini d’odio se ne contano anche ai danni di disabili di ogni età.

Il clima avvelenato che si respira oggi in questo Paese non è un’invenzione di certi giornali o del «circuito maistream», qualsiasi cosa ciò voglia dire. E non c’è minimizzazione, precisazione o equivoco che tenga davanti all’evidenza. ‘Sdoganare’ in qualsiasi modo la discriminazione è un pericolo per tutti. Anche perché di odio ne circola già troppo, pure con la legge Mancino in vigore.

OK da Bankitalia a Cassa Centrale Banca Capogruppo

I vertici, orgogliosi e emozionati: “È un passaggio storico per il nostro mondo. Un sincero ringraziamento va a tutte le collaboratrici e i collaboratori del Gruppo Cassa Centrale Banca; grazie per il lavoro svolto e la passione profusi nel comune ed ambizioso progetto”.
Nel tardo pomeriggio di ieri l’annuncio del Presidente e del Direttore di Cassa Centrale Banca Giorgio Fracalossi e Mario Sartori: “È con grande orgoglio e un po’ di emozione che vi informiamo che Banca d’Italia, sentita la Banca Centrale Europea, ci ha autorizzato a procedere con la costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca”. Il Presidente e il Direttore di Cassa Centrale Banca hanno immediatamente comunicato l’annuncio ai Presidenti e ai Direttori delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Raiffeisen e a tutte le società del Gruppo”.
“Sono stati anni particolarmente impegnativi e complessi. Dobbiamo a tutti Voi, ai Vostri Consigli di Amministrazione e Collegi Sindacali, alle Vostre collaboratrici e collaboratori, un ringraziamento sincero per la fiducia e il supporto che ci avete assicurato”.
Grande soddisfazione dal Presidente e dal Direttore Generale di Cassa Centrale Banca: “È un passaggio storico per il nostro mondo. Un sincero ringraziamento va a tutte le collaboratrici e i collaboratori del Gruppo Cassa Centrale Banca; grazie per il lavoro svolto e la passione profusi nel comune ed ambizioso progetto”.

Fonte: Cassa Centrale Banca

Coordinatori delle Circoscrizioni Multiregonali

Di seguito il comunicato del Presidente nazionale, pubblicato sul sito ufficiale.

Gentili amiche e cari amici,

In ottemperanza alle deliberazioni dell’Assemblea tenutasi il 16 Giugno scorso, rendo noto di aver provveduto ad indicare i Coordinatori responsabili delle procedure precongressuali delle Circoscrizioni multiregionalioi concidenti con gli ambiti elettoral ci delle elezioni europee.

Vorrei sottolineare che l’impegno degli amici individuati sarà tanto più produttivo , quanto più potrà godere della aperta e generosa collaborazione degli amici residenti nelle rispettive Regioni di competenza.

Esorto pertanto le diverse realtà territoriali a rendersi disponibili alla fattiva condivisione con i rispettivi responsabili di seguito così indicati:

Renato Grassi per le Regioni: Sicilia, Sardegna;

Cesare Lia per le Regioni: Campania, Puglia, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Molise;  

Gianfranco Gala per le Regioni: Lazio, Toscana, Marche, Umbria;

Danilo Bertoli per le Regioni: Veneto, Emilia-Romagna, Friuli- Venezia Giulia, Trentino -Alto Adige;

Mauro Carmagnola per le Regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta.

Colgo l’occasione per augurare a tutti voi un’autentica sosta del corpo e dell’anima, un ritrovarvi sereno con le vostre famiglie. L’autunno ci attende per condurre, finalmente a termine, il nostro compito di riportare sulla scena politica del Paese la Democrazia Cristiana.

Roma, 2 Agosto 2018

Il Presidente

Gianni Fontana